mercoledì 20 marzo 2013

RIPARTIRE DALLA SARDEGNA?


La regione Sardegna ha appena annunciato, per bocca del governatore Cappellacci, la volontà di creare sul proprio territorio una zona franca, in ciò autorizzata dal proprio statuto speciale, con esenzioni di imposte indirette (iva) e notevoli abbassamenti di altri tributi, tra cui quelli che gravano sul carburante che vedrebbe così il suo prezzo di vendita nell’isola abbassarsi notevolmente.I media tacciono, il governo italiano pure, l’Europa arriccia il naso perché teme che si creino al suo interno “paradisi fiscali”; anche qui però l’ipocrisia la fa da padrona.Quando, recentemente, l’Unione Europea propose di uniformare le regole tributarie, la Gran Bretagna rispose picche; e, dal suo punto di vista, a giusta ragione; Londra vive, da secoli, di pirateria: da quella marittima a quella finanziaria ed un regolamento che appiattisse le norme tributarie l’avrebbe danneggiata. Tutti i principali stati europei hanno però i loro boudoir per i rispettivi affarucci da fare sottobanco: Montecarlo, Lussemburgo, Liechtenstein, le isole del canale, le isole Vergini inglesi costituiscono per Francia, Germania e Gran Bretagna scappatoie da sempre tollerate dai rispettivi governi; la stessa Inghilterra non tassa le operazioni “estero su estero”, favorendo così l’afflusso di capitali stranieri nelle proprie banche; senza contare Cipro e Malta, veri e propri stati offshore.In questo modo capitali sottoposti ad una bassissima tassazione, se non nulla, affluiscono e fanno prosperare le economie locali; se poi questi paesi hanno pure una vocazione turistica il vantaggio raddoppia. Oggi è la Sardegna – sfavorita economicamente dalla sua distanza dal continente - a reclamare uno status di oasi fiscale che favorisca l’afflusso di investimenti e di capitali. E anche gl’investitori italiani, invece di delocalizzare in Serbia, Svizzera o Slovenia, potranno rimanere sul nostro territorio e dare lavoro ai nostri, favoriti da una fiscalità più umana e, attraverso l’afflusso di capitali, da maggiori possibilità di credito.
Se il prossimo governo italiano sarà intelligente – cioè attento ai nostri interessi, tenendo bene a mente che la litania “ce lo chiede l’Europa” sta ingrassando i tedeschi a spese nostre – appoggerà con forza questa iniziativa, capace di creare un’area privilegiata di sviluppo economico che potrà portare beneficio a tutta la nazione; ed è questa la cosa che conta.

Fonte: Pagina ufficiale di Forza Nuova sù Facebook

domenica 17 marzo 2013

GRILLO NON E’ PIU’ VERGINE

C’è forse da meravigliarsi che 16 grillisti abbiano votato Grasso alla presidenza del senato, nonostante il divieto assoluto sancito dal loro leader?
Eppure i grilloti avevano un’altra possibilità, meno compromettente per loro: quello di non votare, uscendo dall’aula o di lasciare la scheda bianca al ballottaggio; avrebbe vinto ugualmente Grasso, più digeribile dal M5S rispetto a Schifani; quest’intervento dimostra quindi - ma c’era forse bisogno di dimostrarlo? -che in politica non s’inventa nulla e non esistono “nuovi modi” di farla come solo gl’ingenui (per usare un eufemismo) possono credere.
Il tempo delle mele anche per gli onorevoli cittadini è dunque prematuramente finito; prima di quanto si potesse prevedere. E a loro dedichiamo questa cinica ma simpatica sentenza del Duca deLa Rochefucauld:
“Il y a peu d’honnêtes femmes qui ne soient lasses de leur métier”, ossia “Poche sono tra le oneste donne quelle che non sono stanche del loro mestiere”.
E le vergini grillesse si sono già stancate subito.



MAI PIU' VITTIME DEL SIONISMO !


mercoledì 13 marzo 2013

COSA FURONO IN VERITA' LE CROCIATE ?


Le crociate:

Pubblichiamo il testo della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de "il Timone" ha tenuto a Radio Maria giovedì 4 marzo 1999, durante la "Serata Sacerdotale" condotta da don Tino Rolfi. Conserviamo lo stile colloquiale e la divisione in paragrafi numerata utilizzata per i suoi appunti dall' autore.
Preliminari:

1. Nel corso di questa conversazione affrontiamo il tema delle crociate. Come è facile intuire, si tratta di un argomento estremamente delicato, essendo uno dei cavalli di battaglia della cultura dominante, utilizzato per denigrare la storia della Chiesa.

2. A partire da Voltaire, sulle Crociate è stata costruita una autentica "leggenda nera", infarcita di menzogne e fantasticherie, a causa della quale i cattolici sono stati costretti a posizioni di "difesa".

3. La leggenda nera narra che le Crociate furono guerre di religione, dichiarate dai cristiani ai musulmani. Tali guerre sarebbero state volute dalla Chiesa al solo fine di imporre la propria religione quella cristiana ad altri popoli, nella fattispecie ai popoli "civili e pacifici" del Vicino Oriente, musulmani, fedeli di Maometto e seguaci dell'Islam.

4. Sarebbero state pertanto manifestazioni di fanatismo religioso, di fondamentalismo cristiano cattolico e c'è chi sostiene che la Religione fu soltanto un alibi che nascondeva il vero intento delle Crociate: conquistare nuove terre, promuovere la politica espansionistica e imperialistica della Cristianità medievale.

5. Naturalmente, stando ai sostenitori della leggenda nera, la Chiesa tutta intera dovrebbe vergognarsi per questa brutta pagina della sua storia. Infatti, che cosa ci sarebbe di più scandaloso, di più lontano dal Vangelo di una Chiesa che promuove la "guerra santa", che incita all'annientamento di un'altra religione e dei suoi seguaci?

6. Questo in rapida e fin troppo superficiale sintesi il contenuto di quello che ci viene abitualmente propinato dalla propaganda e dalla cultura oggi di moda.

7. Chi vi parla ormai gli amici ascoltatori lo sanno molto bene non si vergogna affatto della storia della Chiesa e men che meno si vergogna del fatto che ci siano state le Crociate. Prima infatti di batterci contriti il petto, è necessario capire che cosa sono state le Crociate ed è il compito che vogliamo svolgere nel corso di questa breve conversazione.

8. Per parlare delle crociate con competenza, mi farò guidare da due studiosi, uno storico e un filosofo. Lo storico è Franco Cardini, docente universitario, uno dei più prestigiosi e conosciuti studiosi del Medioevo cristiano e del mondo islamico. Il filosofo è un sacerdote, professore all'Università Cattolica di Milano, don Luigi Negri, il quale ha scritto un bei libro, intitolato significativamente: "False accuse alla Chiesa", edito da Piemme, dove troviamo un capitolo molto importante dedicato alle crociate.

9. Cominciamo allora a rispondere alla domanda: che cosa sono state le crociate? Preavverto che, per rispondere, dobbiamo fare uno sforzo: capire bene il significato delle crociate non è facile, perchè sono passati molti secoli, è cambiato il mondo, è cambiata la mentalità dell'uomo moderno e non dobbiamo cadere nell'errore di giudicare i fatti storici adoperando esclusivamente i criteri di giudizio che la moda culturale oggi ci impone.

10. Rispondiamo alla domanda cominciando con il dire che le crociate sono state molto di più di semplici spedizioni militari: sono state innanzitutto dei pellegrinaggi, dei pellegrinaggi armati.

11. Non si può negare che la spedizione armata fosse necessaria per liberare i Luoghi Santi dalla occupazione dei Turchi. Questa occupazione aveva reso impossibile lo svolgersi di un fatto che per tutto il Medioevo cristiano costituiva una esperienza normale, faticosa ma abituale: il pellegrinaggio in Terra Santa, per visitare i luoghi dove Gesù era vissuto.

12. Ma è altrettanto vero che la crociata era di più di una spedizione militare. Ho parlato di pellegrinaggi, e qualcuno certamente si sarà stupito. Ma lo stupore si dissolve se ricordiamo che la motivazione principale che spingeva alla crociata uomini e donne, giovani e adulti, perfino bambini, uomini di potere e semplici contadini, che lasciavano tutto e partivano per liberare la Terra Santa era una motivazione di carattere religioso.

13. Scrive il professor don Luigi Negri. "Le crociate sono state un grande movimento di carattere missionario la cui motivazione è fondamentalmente la fede". Dunque fede e missionarietà alla base dello spirito della crociata.

14. Il caso di san Francesco di Assisi ne è la prova più convincente.

15. Si sa che di questo straordinario santo della Chiesa cattolica ci viene trasmessa una immagine tutta "acqua e zucchero". Quanto è diffìcile, addirittura sorprendente, credere che san Francesco di Assisi fu un difensore della Crociata.

16. In effetti, egli accompagnò la V crociata, iniziando in prima persona la missione francescana presso i musulmani. Non risponde a verità la convinzione che san Francesco accompagnò i Crociati senza condividere la necessità di armarsi e di combattere per liberare i Luoghi Santi.

17. C'è un episodio di Francesco alla Crociata molto significativo che ci viene abitualmente taciuto: dopo essere scampato per miracolo alla morte e avere subito dai musulmani percosse sanguinose, Francesco riesce a raggiungere il sultano Malil-Al-Kamil. Con lui c'era un altro frate, di nome Illuminato, che ci riporta il dialogo intercorso tra il poverello di Assisi e il Sultano.

18. Sentiamo la testimonianza di Frate Illuminato: "II Sultano sottopose a Francesco un'altra questione: "II vostro Signore insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, e non dovete rifiutare neppure il mantello a chi vuoi togliervi la tonaca" Quanto più voi cristiani non dovreste invadere le nostre terre!". Rispose il beato Francesco: "Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo. Altrove, infatti, è detto: "Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da tè. E, con questo, Gesù ha voluto insegnarci che, se anche un uomo ci fosse amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell'occhio, dovremmo essere disposti ad allontanarlo, a sradicarlo da noi, se tentasse di allontanarci dalla fede e dall'amore del nostro Dio. Proprio per questo, i cristiani agiscono secondo giustizia quando invadono le vostre terre e vi combattono, perchè voi bestemmiate il nome di Cristo e vi adoperate ad allontanare dalla religione quanti uomini potete. Se invece voi voleste conoscere, confessare e adorare il Creatore e Redentore del mondo, vi amerebbero come se stessi!".

19. Come vedete, qui ci troviamo di fronte ad un san Francesco sconosciuto da molti di noi cattolici. Un difensore dei diritti dei Crociati, sostenitore della necessità di combattere in quel frangente per la fede, pronto a offrire il contributo di cui è capace - lui non era un uomo d'armi - per il buon esito della crociata.

20. Ma possiamo capire questa posizione di san Francesco che è comune all'uomo medievale, al cristiano medievale se ritorniamo alla motivazione fondamentale della Crociata: la motivazione della fede.

21. Si deve ricordare, infatti, che l'occupazione di Gerusalemme da parte dei Turchi aveva messo in pericolo la memoria storica dei luoghi che avevano visto Gesù vivo. E la fede, la nostra fede cattolica, si fonda su dati storici e se si mettono in pericolo questi dati storici, questi fatti che riguardano la vita di Gesù, si mette in pericolo la Fede.

22. Così ragionavano i Cristiani del medioevo.

23. Perchè è difficile comprendere questo modo di ragionare, oggi? Perchè anche noi credenti abbiamo perso di vista il fatto che la fede è un bene tra i più grandi che possediamo. Noi ci preoccupiamo della casa, del lavoro, della salute fisica e per questi beni beni importanti, certamente, ma non i più importanti nella prospettiva cristiana siamo disposti a lavorare e a lottare.

24. Le nazioni di oggi dichiarano guerra e fanno la guerra per altre ragioni: il petrolio, l'aiuto ai profughi, ragioni economiche, etc. Nel medioevo cristiano sopra ogni ragione c'è una motivazione religiosa: la fede.

25. Per quanto possa sembrare scandaloso, le cose stanno proprio così. Ma torniamo alle Crociate.

26. C'era un'altra ragione che motivava la Crociata: non solo il pericolo di perdere la memoria storica di Gesù Cristo, ma anche il pericolo concreto e tremendo che correvano le comunità cristiane che vivevano in Terra Santa e lungo i confini orientali dell'Europa, minacciati dall'avanzata dei Turchi.

27. Nel tempo delle Crociate, tutta l'Europa cristiana avverte che quella Chiesa, che quella parte del Corpo Mistico di Cristo che viveva nell' Oriente corre il serio pericolo di essere definitivamente soppressa, di vwnir cancellata dall'Islam.

28. Bisognava difendere i cristiani minacciati. Era necessario mostrarsi concretamente solidali con loro. La difesa della Chiesa: questo era un elemento fondamentale dello spirito crociato. Questo volevano i crociati alla fin fine: liberare i luoghi santi, recuperare la libertà di accesso ai luoghi santi e difendere i propri fratelli cristiani nella fede.

29. Era una motivazione autenticamente gratuita, che veniva prima - scrive don Luigi Negri - "di qualsiasi valutazione e di aualsiasi strategia di carattere politico", era una motivazione che sfuggiva a qualsiasi calcolo, a qualsiasi convenienza, a qualsiasi previsione di risultati.

30. Si badi bene: questo non vuol dire che durante le crociate non siano emerse motivazioni e calcoli di ordine politico, economico o anche di profilo più umano: ma non furono questi i motivi che spinsero l'Europa intera, l'Europa cristiana dei secoli XI-XIII alle crociate.

31. La Crociata dunque è una missione. Una missione di aiuto, una missione armata: e allora le cose non potevano andare diversamente. Uscire dall'Europa per liberare i territori sacri, per difendere la comunità cristiana, significava opporsi a coloro che, prima di questa uscita, avevano occupato militarmente la Terra Santa e tenevano soggette le popolazioni cristiane dell'Oriente.

32. Facciamo un passo avanti. L'idea che la Crociata fosse una operazione militare destinata non solo a liberare i luoghi santi ma anche ad occupare Gerusalemme ed annetterla all'Occidente cristiano non ha mai sfiorato i capi della Chiesa, i papi. Sul piano della teoria giuridica accettata in Occidente, la Città Santa apparteneva di diritto all'Imperatore di Oriente, all'Imperatore di Costantinopoli.

33. Una prova che la conquista di Gerusalemme non era stata programmata nè dal Papa nè dai principi cristiani che avevano partecipato alla prima Crociata (10951099) l'unica Crociata che giunse a buon fine risiede nel fatto che nessuno sapeva bene come organizzare le nuove conquiste.

34. Molti cavalieri e pellegrini, sciolto il loro voto, rientravano in Europa, tornavano a casa. Nasceva lì il problema di difendere le conquiste fatte, obiettivo che nessuno si era posto e nessuno aveva preparato. Segno che lo spirito della Crociata era quello di liberare la Terra Santa, non di occuparla militarmente.

35. E soltanto la prima delle 7/8 crociate riuscì nel suo intento di liberare Gerusalemme. Tutte le altre fallirono.

36. Fallì la seconda crociata, durata due anni (1144-1146), provocata da una richiesta di aiuto da parte del regno di Gerusalemme all'Europa.

37. Fallì la terza crociata, durata sei anni (1187-1193), che vide il capo dei musulmani, il famoso Saladino, riconquistare Gerusalemme. E qui dobbiamo soffermarci per osservare un episodio rivelatore dello spirito crociato.

38. La terza crociata era comandata da Riccardo Cuor di Leone, re d'Inghilterra, e da Filippo II Augusto, re di Francia. Occorre ricordare che a questa crociata partecipa anche l'imperatore Federico Barbarossa, tuttavia non come comandante supremo, perchè è scomunicato dal Papa.

39. Dunque, un imperatore, l'uomo più potente di tutta l'Europa, colui che sfidava il papato e che era stato scomunicato per questo dal Pontefice, aveva come unico motivo di onore partecipare alla Crociata come un soldato semplice. E morirà in crociata, annegando in un fiume.

40. Per la fede, per ottenere l'indulgenza plenaria, un imperatore è disposto perfino a lottare come soldato semplice.

41. Torniamo alle crociate. Fallì anche la quarta crociata, durata due anni (1202-1204), certamente la più incresciosa. Qui le motivazioni di carattere politico ebbero il sopravvento sulle ragioni della fede. Partiti per Gerusalemme, a causa dei ricatti di Venezia i crociati si ritrovarono a conquistare la cristianissima Costantinopoli, dando vita ad un effimero impero latino, che durò pochi decenni.

42. Le altre crociate fallirono tutte, non raggiunsero mai Gerusalemme.

43. Dunque, per avere un quadro generale, anche se generico, le crociate furono 7/8, sparse in due secoli di storia e videro i cristiani combattere soltanto per pochi anni.

44. Nel 1300, papa Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo e spostò l'indulgenza plenaria dalla crociata al pellegrinaggio a Roma, rinunciando ad ogni tentativo di liberare Gerusalemme. Era la fine delle crociate in Terra Santa.

45. Veniamo ad un altro argomento: quando si parla di crociate, a qualcuno viene in mente l'inusitata violenza cui si abbandonarono i crociati, massacrando popolazioni, trucidando ebrei e arabi.

46. I fatti sono noti e purtroppo tragici. Quando, nella prima crociata, nell'agosto del 1099 Gerusalemme venne liberata, Ì crociati si abbandonarono ad un terribile massacro. Ma, mentre non dobbiamo nascondere questo aspetto crudele, tragico e tremendo, che ha caratterizzato le spedizioni crociate, dobbiamo ricordare con forza che non fu il Papa, non fu la Chiesa ad ordinare i massacri e le violenze. Questi furono compiuti da soldati che agirono al di fuori e contro le intenzioni della Crociata.

47. Dobbiamo ricordare che alla crociata partecipavano cavalieri armati e laici anche disarmati. Queste turbe di pellegrini, senza aspettare i principi cristiani che dovevano capitanare la spedizione, guidati e sospinti da monaci indisciplinati e da predicatori improvvisati, capaci però di infiammare e di trascinare le folle, queste turbe di pellegrini dicevo si abbandonarono per esempio nel corso della prima crociata a violenze inaudite mentre attraversavano l'Europa per giungere in Terra Santa.

48. Nella primavera del 1096, sulle città del Reno e del Danubio compiono razzie e massacri di cui furono vittime soprattutto le comunità ebraiche. Saranno si rifletta su questo fatto i vescovi e le autorità fedeli all'Imperatore Enrico IV ad opporsi ai massacri e gli eccessi di queste turbe indisciplinate non tardarono ad essere puniti.

49. Furono attaccate e decimate a loro volta, prima dalle milizie dei signori ecclesiastici e poi da quelle del Re di Ungheria e dai bizantini, per essere infine massacrate dai Turchi, appena i superstiti oltrepassarono lo Stretto dei Dardanelli.

50. Dunque, non il Papa, non la Chiesa aveva dato ordine di compiere questi massacri.

51. Possiamo trarre un bilancio conclusivo di questa nostra conversazione. Naturalmente, ci vuole ben altro che una mezz'eretta per illustrare quanto vi sarebbe da dire sulle Crociate. Ma a noi basta avere sottolineato qualche dato utile per respingere quella propaganda interessata che considera la Chiesa colpevole per aver chiamato i popoli dell'Europa cristiana a liberare il Santo Sepolcro.

52. Per fare questo bilancio conclusivo, che meriterebbe comunque di essere approfondito, ci facciamo aiutare dallo storico Franco Cardini. E in sintesi, possiamo dire questo.

53. Primo: la crociata non fu mai semplicemente una guerra, e tanto meno una "guerra santa". Fu vissuta come pellegrinaggio armato, per cui chi vi partecipava aveva diritto a determinate indulgenze.

54. Secondo: non è vero che le crociate provocarono lontananza e inimicizia reciproca tra Occidente cristiano e Oriente musulmano. Il periodo delle crociate, quello fra XI e XIII secolo, fu anche quello del massimo avvicinamento fra Cristianità e Islam. Pensate che proprio in questa epoca giungono in Occidente, dal mondo arabo, la scienza e la filosofia classiche che vi erano state dimenticate.

55. Terzo: non è vero che l'Isiam non ci ha più potuto perdonare le crociate. L'Islam non se n'era nemmeno accorto. Bisogna aspettare il secolo scorso, quando i musulmani colti, studiando in Europa, entrano in contatto con la leggenda nera sulle crociate inventata dall'Illuminismo. Prima di allora e questo dato è assai significativo i Paesi islamici mancavano persino di una traduzione in lingua araba del termine "crociata".

56. Quarto: a dispetto di quanto si crede, nei due secoli di crociate, gli anni di guerra effettiva, di guerra guerreggiata, furono assai pochi. E furono assai limitati gli episodi di ferocia, comunque non voluti dalla Chiesa.

57. E infine un'ultima considerazione, che potrà sembrare scandalosa oggi, visto che viviamo in un mondo dove i criteri di giudizio sono quelli "laicisti", purtroppo fatti propri anche da molti nostri buoni, ma ingenui, cattolici.

58. Se si guarda al fenomeno delle crociate e alle motivazioni che spinsero migliala e migliala di uomini, donne e perfino bambini a mettersi in marcia per liberare la Terra Santa, a rischiare la vita, a sottoporsi a prove, fatiche e durezze, dobbiamo dire quanto scrive con coraggio don Luigi Negri: "Questa gente se ne è andata in giro per il mondo perchè credeva che Gesù Cristo fosse il significato ultimo della vita, ciò per cui valeva la pena di vivere e di morire.

59. Non si poteva accettare che non si potesse più andare ad inginocchiarsi dove Gesù era nato e dove era morto. [...] Non si poteva essere cristiani in Occidente dimenticando i fratelli a cui sarebbe stato impedito di esprìmere la propria fede se fossero caduti sotto il dominio dei Turchi".

60. Con questo richiamo alla motivazione più profonda che ha spinto alla Crociata, possiamo concludere la nostra conversazione

61. Tutti ringrazio. A risentirci, a Dio piacendo, la prossima volta.

Bibliografi:

Franco Cardini, Le Crociate tra il mito e la storia, Istituto di Cultura Nova Civitas, Roma 1971.

Franco Cardini, Processi alla Chiesa. Mistificazione e apologia, Piemme Casale Mon.to (AL) 1994.

Luigi Negri, Controstoria. Una rilettura di mille anni di vita della Chiesa, San Paolo, Cinisello B.mo (MI) 2000.

Luigi Negri, False accuse alla Chiesa, Piemme, Casale Mon.to (AL) 1997.

domenica 10 marzo 2013

Forza Nuova: Chi siamo, gli otto punti, programma politico, le nostre battaglie.

Invito tutti i militanti e simpatizzanti di Forza Nuova a leggere la seguente nota. Se davvero vogliamo continuare nel progetto di "RICOSTRUZIONE NAZIONALE" e bene che ci diamo una rinfrescata alla memoria e capire che solo Forza Nuova e l'unico movimento che può salvare l'Italia, per il resto non credete alle favolette e non rincorrete l'Isola che non c'è...

Chi siamo:

Preso atto del contesto drammatico di grave crisi economica e politica in cui versano l' Italia e l' Unione Europea, e della necessità di un' urgente inversione di rotta per salvare il nostro popolo, Forza Nuova individua nei seguenti otto punti la base della ricostruzione nazionale.

FORZA NUOVA vuole gettare le basi per una reale e decisa ricostruzione del diritto, della giustizia, del lavoro, dell' economia e della pace sociale nel nostro paese, per garantire il futuro del nostro popolo restituendogli la propria dignità e sovranità.

FORZA NUOVA vuole ricostruire una società che sia fondata sulla famiglia, sulla vera comunità, ma soprattutto sulla centralità dell' uomo, e sulla centralità di quei valori tradizionali Cristiani che sono alla base della nostra storia e della nostra tradizione, opponendo tutto questo alla cultura dell' individualismo, dell' economicismo, del liberismo economico, del capitalismo sfrenato, della corruzione politica e della tecnocrazia che sta' dimostrando, ora più che mai il suo fallimento sistemico ed ideologico.

FORZA NUOVA, per questo motivo chiama all'appello uomini e donne decisi a combattere le battaglie fondamentali dell' Onore e della Civiltà dei prossimi anni. Anni cruciali in cui tutti dovranno adoperarsi per ricostruire ciò che è stato distrutto e per sanare ciò che è stato ferito. Uomini e donne che saranno l' avanguardia di un popolo in ginocchio che, forte della propria storia, della propria tradizione e della propria comunità, saprà rialzarsi e riconquistare la propria dignità e la propria libertà.

Punti fermi di Forza Nuova (Gli otto punti)

1) Abrogazione delle Leggi abortiste:

FORZANUOVA si batte per l'abolizione immediata di tutte le leggi e le pratiche abortive, che in nome di un dichiarato edonismo e di una presunta socialità, negli ultimi decenni hanno insanguinato il mondo, minando il presente ed il futuro dei popoli. Un popolo che uccide i propri figli non ha futuro. Sancendo il principio che la vita inizia dal concepimento e che il fine ultimo dell'uomo trascende il fatto materiale, FORZANUOVA opera per la rigenerazione dei buoni costumi del popolo e considera determinante la creazione di strutture volte all'accoglienza del nascituro in un contesto sociale in cui i bambini siano "unici privilegiati nella nostra società".

2) Famiglia e crescita demografica al centro della politica:

La famiglia come elemento primo e cardine della società va incoraggiata e privilegiata. FORZANUOVA, riconoscendo nella struttura tradizionale della famiglia un elemento essenziale per la ricostruzione nazionale, protegge e tutela l'indissolubilità del matrimonio, incentiva il lavoro della donna entro le mura domestiche, privilegia ed incoraggia le famiglie numerose. Una forte politica demografica, accompagnata da una nuova visione della società, in cui le stesse concezioni architettoniche ed urbanistiche si adattino alle famiglie numerose, è alla base della rinascita nazionale.Nel quadro di una politica tesa alla salvaguardia delle giovani generazioni, FORZANUOVA auspica inoltre un deciso impegno contro la diffusione di tutte le sostanze stupefacenti e la stessa cultura della droga sponsorizzata dai "poteri forti".

3) Blocco dell' immigrazione e avvio di un umano rimpatrio:

FORZANUOVA vede nell'attuale problema dell'immigrazione una dolorosa ferita nella armoniosa convivenza dei popoli. Infatti, oltre ad essere un elemento di turbamento dell'ordine pubblico e di perdita di patrimoni culturali, l'immigrazione è un salasso d'energie umane per gli stessi popoli immigranti. Pertanto, vista la gravità e l'urgenza del problema, FORZANUOVA si batte per un blocco dell'immigrazione e per l'avvio di un umano rimpatrio degli immigrati. In quest'ottica, vista la particolare pregnanza per il nostro paese del problema africano, FORZANUOVA esalta il ruolo fondamentale dei popoli europei nella ricostruzione del moribondo continente nero; ricostruzione che sortirebbe l'effetto di tutelare il diritto dei popoli africani a vivere dignitosamente nella propria terra.

4) Messa al bando di Sette e Massoneria:

FORZANUOVA lotta per la piena indipendenza politica e militare della nostra nazione e per la conseguente estromissione dal nostro suolo di ogni forza d' occupazione straniera e la revisione di quei trattati che mettono a repentaglio sicurezza e indipendenza della nazione. FORZANUOVA si batte per l' immediata messa al bando di tutte le organizzazioni massoniche e quelle che perseguono metodi cospiratori o segreti. Questi corpi hanno già colpito e avvelenato il tessuto morale e politico del nostro popolo e pertanto vanno neutralizzati con fermezza. Vanno inoltre messi in condizione di non nuocere i gruppi la cui fedeltà a potenze o lobby anti italiane è chiara e conclamata. Le potenze straniere resesi responsabili tramite propri agenti o servizi segreti di omicidi o stragi nel nostro paese devono rispondere del loro operato.

5) Sradicamento dell'usura e azzeramento del debito pubblico:

FORZANUOVA ritiene tra i suoi compiti urgenti la distruzione dell' usura con la soppressione delle bande criminali dedite allo strozzinaggio e sopratutto attraverso l'attacco all'interesse applicato su prestiti non produttivi. La banca deve essere riconcepita come istituto di vero credito popolare orientato verso il bene comune e pertanto controllato dallo Stato. FORZANUOVA esige che venga cancellato il debito pubblico nei confronti del Fondo Monetario e di altri istituti, fonte di ingiuste imposte. Sia lo Stato, inoltre, a battere moneta negli interessi del popolo, sottraendo alla banca questo potere ingiustamente acquisito. Solo così i popoli della terra si libereranno dall' ingiusto debito che sta portando miseria e fame in un mondo che grazie all'avanzamento tecnologico potrebbe vivere nell' abbondanza e nel benessere economico.

6) Ripristino del concordato Stato-Chiesa del 1929:

FORZANUOVA chiede il ritorno in vigore del Concordato del 1929 con cui lo Stato Italiano riconosce alla Chiesa Romana il ruolo di guida spirituale del popolo e pone i giusti confini fra opera della Stato ed opera della Chiesa. FORZANUOVA ritiene essenziale che la Fede, che ha accompagnato il nostro paese per duemila anni, venga custodita e trasmessa fedelmente alle future generazioni respingendo la cultura nichilista e laicista oggi imperante.

7) Abrogazione delle Leggi liberticide Mancino e Scelba:

FORZANUOVA sollecita l' abolizione delle leggi liberticide conosciute come Scelba e Mancino, espressione normative di una cultura dominante che tirannicamente impediscono pensiero ed azione, volti alla difesa della nostra storia nonché del patrimonio religioso e culturale del nostro paese.

8) Formazione delle Corporazioni per la difesa dei lavoratori:

FORZANUOVA si batte infine, per la costruzione di nuove strutture di tipo autenticamente corporativo, che in luogo di un sindacato sempre più burocratico e sempre più appiattito sulle posizioni del potere, si profilino come elemento di riorganizzazione del lavoro e di valorizzazione della proprietà.Il rifiorire delle Corporazioni darà vigore all' apprendistato , alla sicurezza ed alla pace sociale, restituendo al lavoro l'aspetto sacro di continuazione dell' opera divina. Di paese in paese, le corporazioni costituiranno quella protezione per il lavoratore, perla sua famiglia e per la comunità intera, ridando vita ad una Italia ordinata e prospera, nuovamente consapevole della sua missione del mondo.

Il programma politico di Forza Nuova e consultabile al seguente indirizzo:
   http://www.forzanuova.org/programma

Le battaglie di Forza Nuova:
http://www.forzanuova.org/pagina/forza-nuovada-sempre-dalla-parte-degli-italiani-0

Stravolo Vincenzo
Responsabile Dipartimento Politiche Sociali
Forza Nuova Napoli

Fortunato Giuseppe
Responsabile Forza Nuova Montoro(AV)


mercoledì 6 marzo 2013

L'Italia sarà sottomessa ancora una volta ai diktat di Bruxelles e della BCE

Durante tutta la campagna elettorale Forza Nuova ha affermato che qualsiasi grande partito, compreso quello di Grillo, fosse andato al Governo, sarebbe stato sottomesso ai diktat di Bruxelles e della BCE. E’ questo lo scenario che si profila infatti a poche settimane dal voto, con la volontà da parte di tutti di accordarsi su un nuovo esecutivo tecnico, guidato, probabilmente, da quegli stessi personaggi, come Corrado Passera o Anna Maria Cancellieri, che hanno portato l’ Italia alla rovina” dichiara Roberto Fiore, Segretario Nazionale di Forza Nuova, “Nella sostanza, quindi, possiamo affermare che non è cambiato proprio nulla. Forza Nuova, da parte sua, contesterà duramente la scelta di un nuovo esecutivo tecnico che prolungherebbe l’ instabilità politica ed economica del nostro paese facendo gli interessi dei banchieri,di Bruxelles e della finanza internazionale. Ci auguriamo dunque che, nella spaccatura che si profila inevitabile all’ interno del Movimento 5 Stelle, prevalga la linea di quegli elementi, come per esempio la neo capogruppo alla Camera Lombardi, che hanno espresso posizioni politiche condivisibili sul ruolo dello Stato forte, dell’ assistenza sociale e della difesa della famiglia, e che si rivada al voto premiando le compagini politiche più radicali su questi temi.”

FORZA NUOVA
Segreteria Nazionale - Ufficio Stampa

Addio Hugo Raphael Chavez! Uno dei più grandi statisti della storia.

                             Forza Nuova ti rende onore ed abbruna le bandiere! RIP